mercoledì 17 settembre 2008

Il Louvre inciampa a Napoli. E si fa male.


Tutti dovrebbero sapere come sono state "acquisite" una grande parte delle collezioni d’arte dei più famosi musei del mondo: acquisti diretti da tombaroli singoli ed organizzati che oltretutto devastano siti ed oggetti preziosi, furti su commissione, razzie, bottini di guerra ed altri mezzi illeciti.
Nulla di nuovo.
Il motivo per il quale mi sono deciso a scrivere sull’argomento, però, va un po’ oltre. Magari ai più sembrerà di nessuna importanza, quasi un inconsapevole dettaglio; a me è parso invece di una chiarezza esemplare di quanto tutto questo sia accompagnato da arroganza, ipocrisia e mancanza di cultura, intesa nel più ampio senso di appartenenza ad una comune eredità piuttosto che non ad uno sciovinismo nemmeno sotterraneo.
Parlerò del Louvre. (continua qui)


3 commenti:

  1. stesura ottima, argomento non solo interessante ma validissimo, e quanto all' "omaggio" delle ninfe, per dirla "alla francese" (guarda caso)... TOUCHE' !!!

    Mirella

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  2. Diaspora(dal greco διασπορά) é termine che definisce la costrizione patita da alcuni popoli alla migrazione, ecco, il magnifico Limongi, col suo solito acume, ha descritto una migrazione costrittiva di opere arte, una "diaspora artistica", come se ciascuna antica provincia romana volesse "nobilitarsi" appropriandosi di "fragmenta" di vestigia dell'impero che aveva tracciato strade e Storia in quello che oggi è il loro territorio. E, com'é accaduto per la diaspora ebraica, la migrazione diffonde la fama dell'opera e dell'artista, mentre restano nell'ombra, obliati, gli autori della genesi di tale diaspora.

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  3. E bravo Limò…

    Garbatamente…ma ci sta tutto!!!

    Toccherebbe farlo leggere a loro, magari pubblicato su Le Monde…

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