
Fra i tanti mondi che sogno, ce n'è uno in cui nessuno, per nessun motivo, manda mai in giro messaggi, e-mail e SMS a tutti e tutti uguali per gli auguri (soprattutto) di natale e di buon anno nuovo.
E' un sogno bellissimo... immaginate, ci sono persone che pensano a qualcuno, anziché ricordarsene solo sfogliando la rubrica del cellulare per sommare nomi a nomi ed inviare la fotocopia uguale per tutti, e fra l'altro sempre con tentativi tristissimi di apparire originali.
Costoro pensano prima al nome, prima alla persona alla quale vogliono veramente dire qualcosa, con la quale vogliono comunicare, e solo dopo aprono la rubrica del cellulare e la cercano, si, che emozione... la cercano... e la trovano, selezionano quel nome e solo alla fine si trovano davanti quelle righe di testo rigorosamente vuote, nelle quali scrivono le parole che hanno immaginato per quella persona, perché le stanno proprio parlando, si, come se l'avessero davanti!
Il sogno continua con tutte le cose personali che si dedicano in quei pochi secondi all'altro, ma ne basterebbe anche una sola, perché il senso proprio del dito che pigia quei tasti è quello di un pensiero dedicato soltanto a quella persona.
Lo so, faccio sogni assurdi. Sarà perché non compro quelle cose con cui ti vendono mezza tonnellata di sms da gettare in pasto all'etere, o sarà perché vorrei che se qualcuno avesse davvero anche solo due parole da dirmi, tipo perfino Buon Natale (ma preferirei proprio di no, altre due a caso magari), non me le inviasse in quanto componente di una mailing list o di un indirizzario temporaneo di un Nokia caricato a salve dall'offerta di un gestore telefonico destinata ad aumentare l'entropia dell'universo ed i suoi utili.
Dopo aver ricevuto l'SMS in fotocopia, lo cancello e non rispondo nulla (questo però non è un sogno, è realtà). E penso perfino che la mia mancata risposta debba essere presa come una rivendicazione esplicita della mia volontà di comunicazione personale; ed in quanto tale, cioè destinata proprio a lui, al mittente fotocopiatore, costui si debba sentire il fortunato soggetto, lui sì personale, del mio non-messaggio.
Nel mio sogno, il fotocopiatore aspetta invano la risposta per un po', poi ha l'illuminazione: capisce, sorride e mi ringrazia.