martedì 30 giugno 2009

NapoliTeatroFestivalItalia / 5


A volte bastano poche parole, e le mie in questo caso potrebbero essere: ci voleva.

Ci voleva una serata, uno spettacolo, ed aggiungerei un sabato così: la Partenope di Leonardo Vinci ha riconsegnato all'ammirazione della città di Napoli una delle sue più belle figlie, in un panorama già ricco di capolavori, soprattutto coevi.

In realtà, più che figlia, di Napoli la Regina-Sirena sarebbe addirittura la Madre... (Continua qui)

lunedì 22 giugno 2009

NapoliTeatroFestivalItalia /4


Dai sorrisi.
Comincerò dalla fine.
Ogni singola persona che ho guardato in faccia, durante e dopo gli applausi lunghissimi, aveva quel sorriso che viene da dentro, contagioso e leggero.
Ho fermato quell’istante, perchè mi piacerebbe che fosse un simbolo di ciò che si dovrebbe cercare in ogni teatro ed in ogni spettacolo.
È arrivato Le Carnaval Baroque, ed è arrivato volando alla stessa elevatissima altezza alla quale l’attendevo... (Continua qui)
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Des sourires.
Je commencerai par la fin.

Chaque personne dont j’ai regardé le visage, pendant et après les longs applaudissements, avait ce sourire qui vient comme de l’intérieur, un sourire contagieux et léger. J’ai arrêté cet instant, et j’aimerais qu’il soit comme un symbole de ce qu'on doit chercher dans chaque théâtre et dans chaque spectacle.

Il est arrivé le Carnaval Baroque...
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Je remercie pour la traduction Philippe Parichot et Viviana Limongi
Ringrazio per la traduzione Philippe Parichot et Viviana Limongi

sabato 20 giugno 2009

NapoliTeatroFestivalItalia / 3


"Un genio, prima di parlare, annusa".

Sarebbe facile affrontare il lavoro di Gaetano Ventriglia con uno sciabordio di citazioni e di rimandi che dal suo Shakespeare tracimasse nei dibattiti sul teatro contemporaneo, e senza dubbio i commenti che hanno cercato di interpretarlo in questo modo hanno colto aspetti condivisibili, soprattutto nella loro pars destruens... (Continua qui)

domenica 14 giugno 2009

NapoliTeatroFestivalItalia / 2

Giulio Cavalli sta in piedi (in senso letterale ma anche metaforico) per un’ora: e stare in piedi a parlare di ecologia, oggi significa affacciarsi quasi necessariamente dal palcoscenico di un teatro.
Non sfuggirà più a nessuno, infatti, che siamo arrivati al punto in cui, per parlare di quella che è forse la cosa più seria di cui si dovrebbe parlare ogni giorno nelle stanze dei bottoni, bisogna
andare quasi soltanto a teatro, e ad assistere allo spettacolo scritto da due artisti come Dario Fo e Franca Rame. Ed è altrettanto chiaro che la colpa è nostra. (Continua qui)

martedì 9 giugno 2009

NapoliTeatroFestivalItalia / 1

Ci sono molte poltrone, in un teatro, sulle quali ci si può sedere.
Da ognuna di esse si gode spesso di una diversa visuale, ancor più se in senso metaforico: c'è la poltrona dello spettatore che ha acquistato il biglietto e che ha un'aspettativa di un certo tipo, a sua volta scindibile in molti e diversi altri tipi di aspettative, anche secondo il biglietto acquistato, c'è quella dell'addetto ai lavori, che guarda con occhi partecipi dettagli che sfuggono ai più, e ci sono quelle sulle quali siede chi, come me, in questo fine settimana si è trovato seduto su alcune poltrone con un badge al collo con la scritta "Napoli Teatro Festival Italia - Press 09". (Continua qui)