Serata di premiazioni e di bilanci per “La Corte della Formica”, il
festival napoletano dei corti teatrali ideato da Gianmarco Cesario ed
arrivato alla settima edizione, che ha portato sul palcoscenico del
Piccolo Bellini diciotto rappresentazioni “under 20” racchiuse nello
spazio di sole sei serate.
La formula innovativa, che ha permesso di effettuare una panoramica
ampia in tempi brevi su numerose e diverse forme di comunicazione
teatrale, ha fatto registrare un successo notevole di pubblico, dando
merito allo slancio degli organizzatori che hanno scommesso sul nuovo e
sul vario come uno degli elementi principali di attrazione della
rassegna.
Nella sala II del Modernissimo, il 28 novembre scorso sono state
invitate dunque tutte le compagnie che hanno partecipato al festival,
oltre che stampa ed addetti ai lavori, per consegnare i numerosi premi
previsti: le categorie in concorso infatti erano davvero tante, ed il
lavoro della giuria (coordinata da Claudio Finelli, presieduta da
Gerardo D’Andrea e composta da Roberto Azzurro, Fortunato Calvino,
Francesca Rondinella, Gabriele Russo e Alessandra Stella) non è stato
certo facile, dati i tempi ristretti ed il copioso materiale a
disposizione, ma il risultato finale è stato accolto da un consenso
alquanto ampio.
Condotta da Antonio Mocciola e Titti Nuzzolese, la serata ha avuto modo di far conoscere attori e registi coinvolti nei corti.
Fra i riconoscimenti, anche il premio speciale del nostro giornale, deciso dai lettori: come
trait d'union
fra le assi del palcoscenico ed il pubblico, abbiamo scelto di essere
in questo caso un punto di contatto, una delle possibili misure
attraverso le quali si registra il consenso verso un prodotto artistico,
ovvero, trattandosi di un portale su internet che ha la possibilità di
quantificare gli accessi suddivisi per ogni corto teatrale in gara, il
risultato è stato dato appunto dal numero dei contatti ricevuti.
Nel darci appuntamento per la prossima edizione, dunque, per la quale
ci aspettiamo ancora altre coraggiose innovazioni, rileggiamo l'esito
nei dettagli, diviso per le varie sezioni e con le singole motivazioni:
SEZIONE CORTI TEATRALI
MIGLIOR CORTO
CREPACUORE
per l'intensità emotiva e la densità tematica con cui ha sintetizzato,
nel respiro breve di un corto teatrale, la tragica ed inattesa
convergenza di bene ipotetico e male concreto, convergenza che informa
ed attraversa, con imprevedibile ferocia, la vita di ogni uomo .
MIGLIOR REGIA
CIRO PELLEGRINO (Visioni)
per la capacità di dominare con esperienza e senso dell'innovazione una
forma di teatro polisemo, immaginario e visionario, una forma di teatro
i cui linguaggi, accordati all'unisono nella realizzazione dell'opera,
traducono con corrusca armonia la poetica magica ed onirica dell'autore.
MIGLIOR ATTORE
DUO MIMATTO / Luca Di Tommaso e Francesco Magliocca (Sketch e Scotch)
per aver osato sfidare con evidente bravura, verificabile coraggio e
matura consapevolezza, l'autorità indiscussa del teatro tradizionale,
recuperando a livelli di altissima arte clownesca, il gesto che esprime
più di ogni parola e la voce che, ancor prima della lingua, ha in sé
l’elemento concettuale e il segno che gli è proprio.
MIGLIOR ATTRICE
DILETTA ACQUAVIVA (Crepacuore)
Per la drammatica sincerità di un’interpretazione nitida e
calibratissima, un’interpretazione la cui sobrietà e la cui disarmante
disinvoltura diventano volani d’accelerazione narrativa di un trauma
senza paragoni che amputa, con un taglio netto e privo d’ogni indugio,
l’epifania pur minima e improbabile del bene dalla desolante esistenza
di un’oscura vittima del nostro mondo immondo.
MIGLIOR TESTO ORIGINALE
OPERAZIONE ERODE di Claudio Buono
per l'abilità con cui riesce a calare, con rigore e puntualità, il
gioco satirico e il ribaltamento parodico in una forma di messinscena
epigrammaticamente acuta e sarcasticamente bruciante.
MIGLIOR ADATTAMENTO
SAMARITANO di Massimo Stinco
per la tensione drammatica che innerva la trasposizione teatrale
dell’affascinante medio-metraggio di Magnus Mork, proponendo sulla
scena, con equilibrio e misura, il dilemma sempiterno della solitudine
del desiderio e del desiderio di solitudine.
SCENE E COSTUMI
ARTEFIA LAB (Ludus)
per aver interpretato con spiccata inclinazione ludica e significativa
tensione creativa una dimensione metafisico-narrativa sospesa tra
l'ancestrale immanenza del mito e la fantasiosa contingenza del lazzo.
TARGA SPECIALE DEL PRESIDENTE DELLA GIURIA
SIGH! PINOCCHIO
di Salvino Calatabiano
regia Vita Bartucca e Salvino Calatabiano
per la convincente ed armonica fusione tra cifra poetica, definizione
drammaturgica e concreta realizzazione scenica, fusione che, pur
accordandosi per toni ed atmosfere al modello antico del cantastorie
popolare e fiabesco, non esita a confrontarsi con l’attualità politica e
sociale di un precario e dolente terzo millennio.
TARGA STELLA FILM
SAMARITANO di Massimo Stinco
per la capacità di tradurre, con immediatezza, autenticità e
semplicità, l'architettura narrativa propria di un avvincente short film
in un progetto drammaturgico che tocca le corde più intime ed equivoche
della nostra grigia e disperata quotidianità.
TARGA TEATRO.ORG
LEOPOLDO E TERESA di Peppe Celentano
GIURIA POPOLARE
1) OPERAZIONE ERODE di Claudio Buono - Regia Roberto Nicorelli
2)CREPACUORE di Erika Z.Galli - Regia Martina Ruggeri
3) LEOPOLDO E TERESA Testo e Regia di Peppe Celentano
SEZIONE MOVIE
MIGLIOR CORTO CINEMATOGRAFICO
108.1 FM RADIO di Angelo e Giuseppe Capasso
Per aver compiuto una perfetta sintesi espressiva sul tema “Buoni e
Cattivi”, evidenziando la drammatica superficialità emotiva di cui è
vittima l’uomo contemporaneo nel suo quotidiano subire suggestioni
dettate dai mass media. Tutto ciò è raccontato, inoltre, con una precisa
cifra stilistica ed un più che appropriato uso di un robusto linguaggio
cinematografico che fa sua e personalizza la lezione dei grandi maestri
della suspense.
MENZIONE SPECIALE PER LA SCENEGGIATURA
LA MIGLIORE AMICA di Daniele Santonicola
Per l’alto valore didattico di una sceneggiatura che racconta ai
giovani una storia che parla di loro, delle loro inquietudini e
fragilità, ma anche della spietata indifferenza e disperata corsa verso
falsi miti di cui sono vittime. Una storia drammatica che mette le nuove
generazioni e quella dei loro genitori di fronte ad una realtà dura e
che denuncia le loro responsabilità, senza nessuna concessione ad un
consolatorio pietismo.
MENZIONE SPECIALE PER L’USO ESPRESSIVO DELLA TECNICA
LACRIME NERE di Max Croci
Per il perfetto incastro con cui si utilizzano inquadrature, fotografia
e montaggio, che qui rappresentano un alto valore espressivo
nell’accompagnare la recitazione degli attori in un elegante gioco di
immagini mai lezioso o fine a se stesso, ma, anzi, risultante
finalizzato a contribuire drammatico spessore ed originale versatilità
alla pur non inconsueta ambientazione circense, che qui diventa teatro
di uno spettacolo tragico e di passioni raggelate.
SEZIONE SCRIVERE A CORTE
MIGLIOR RACCONTO
IL CIRCO di Gianluca Grimaldi
per l'essenzialità poetica con cui racconta, attraverso la piacevole e
tragica linearità stilistica del dramma minimale, la dura vicenda del
destino iniquo che all’improvviso ci travolge inerti.
Menzione speciale del presidente della giuria
LE UOVA DI ALMIN di Vera D’Atri
per la verificabile capacità di organizzare una struttura narrativa
sapiente ed articolata in grado di coniugare, in sole tre cartelle,
densità contenutistica, concentrazione stilistica e preziosa cura
formale.
Menzione speciale “BUONI E CATTIVI”
LA CRAVATTA GIALLA DI CIRUZZO CROCE di Raffaele Abbate
per aver proposto, con vivacità di ritmo e chiara vocazione ad
affabulare, la dialettica antica del sopruso e del rancore, facendo
dell’ironia mordace e di un arguto senso della caricatura i grimaldelli
stilistici di una felice soluzione narrativa.